Come l’Alzheimer influisce sulla vita quotidiana

14/09/2023

Sapete quante sono le persone che in Italia soffrono di Alzheimer? Le stime rese note dall’Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità, parlano di circa il 5% di quanti hanno un’età superiore ai 60 anni, per un totale intorno ai 500 mila ammalati.

È inoltre prevista una crescita esponenziale della patologia per il 2050, quando una persona su 85 su scala planetaria pare dovrà fare i conti con la patologia, per un livello continuativo di assistenza in circa il 43% dei casi.

Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza senile per la quale al momento non ci sono delle cure.

Molto però si può fare per garantire una migliore qualità della vita nel quotidiano, qualcosa a cui in Ca’ d’Industria prestiamo particolare attenzione, restando a fianco delle persone anziane più fragili con dedizione.

 

Cosa c’è da sapere sulla malattia

Il morbo di Alzheimer è una malattia di tipo cerebrale non reversibile. La sua comparsa è legata soprattutto all’età e presenta uno stadio iniziale, intermedio e infine avanzato. Tende a compromettere la vita quotidiana e registra un’evoluzione progressiva.

Essendo spesso i segnali minimi, durante le primissime fasi è facile che vengano sottovalutati. Parliamo di banali dimenticanze, errori di distrazione, cose di piccola entità insomma, che è difficile deputare a condizioni di tipo patologico. Il decorso dell’Alzheimer, in quanto progressivo, appare inarrestabile, ovvero tende a peggiorare. Una volta diagnosticata la malattia, alla persona viene riconosciuto un tempo di vita che tende a variare dagli 8 ai 10 anni.

 

Una donna di occupa di un famigliare affetto da Alzheimer
Una donna si prende cura del marito, affetto da Alzheimer

 

È bene precisare che l’Alzheimer non è una forma di invecchiamento, con cui non va confuso. Porta nell’individuo una serie di cambiamenti sempre più impattanti dal punto di vista del comportamento, della personalità, a fronte di un declino per quanto concerne le capacità cognitive e spesso quelle motorie.

Nell’ultima fase la persona non sembra essere in sé, non riconosce gli amici né i familiari, perde funzioni linguistiche e non è più in grado di decidere. Nel 90% dei casi l’Alzheimer ha un esordio tardivo, ovvero dopo i 65 anni.

In alcuni e per fortuna rari casi può avvenire tra i 30, i 40 e i 50 anni. Si tratta di forme di Alzheimer precoce.

Le cause dell’Alzheimer non sono note ancora con esattezza agli scienziati, ma sembra esserci un mix di vari fattori: genetici, ambientali e legati allo stile di vita.

 

Alzheimer e vita quotidiana: gli aspetti a cui prestare maggiore attenzione

Quali sono gli aspetti a cui è necessario prestare più attenzione nel caso di un individuo affetto da Alzheimer? Ce ne sono 5, secondo la Fondazione Veronesi. Vediamoli insieme:

 

  • Sicurezza. È essenziale mettere l’individuo al riparo da oggetti che possono rivelarsi pericolosi, come quelli taglienti o i detersivi. Le porte e le finestre vanno chiuse, l’impiego di apparecchiature elettriche monitorato. Fondamentale curare l’arredamento degli spazi, onde evitare il rischio di caduta, e controllare la corretta assunzione dei farmaci. Se le porte hanno una chiave, quest’ultima andrebbe tolta: la persona potrebbe avere difficoltà a utilizzarla. Il rischio è quello di trovarla chiusa dentro la stanza, senza potervi accedere.

 

  • Abitudini alimentari. Una buona abitudine è far trovare il cibo già pronto alla consumazione, ad esempio tagliato. Per le stoviglie sono da preferire quelle infrangibili. Il malato potrebbe scordarsi di aver mangiato: meglio optare per pasti non troppo abbondanti e frequenti.

 

  • Igiene della persona. Si rivela fondamentale incentivare la routine quotidiana, predisponendo disegni e annotazioni che rammentino le singole azioni da compiere, tenendo l’occorrente a portata di mano.

 

  • Abbigliamento. Una delle difficoltà che le persone affette da Alzheimer avvertono maggiormente riguarda il vestirsi in autonomia. Meglio preferire capi facili da indossare, anche per quanto concerne bottoni e cerniere.

 

Non possono mancare momenti dedicati all’attività fisica e alle attività ricreative, volte a mantenere alta l’autostima. Ottime le passeggiate all’aria aperta o l’ascolto di musica. Altrettanto validi i giochi da tavolo nonché la compagnia di animali domestici e bambini.

Infine, ricordiamo che nella gestione dell’Alzheimer i familiari non vanno dimenticati, per i quali assistere al progredire della malattia in una persona cara ha un grande impatto fisico e psicologico.

 

Se desideri un confronto ulteriore per quanto riguarda la gestione di una problematica delicata quale l’Alzheimer e su come in Ca’ d’Industria operiamo al fianco di famiglie e anziani, ci trovi ai seguenti contatti, telefonici ed e-mail: +39 0312971info@cadindustria.it.